La TARI (TAssa Rifiuti) è una tassa che dal primo gennaio 2014 ha sostituito la TARES (che a sua volta dal 2013 sostituiva la TARSU, Tassa per lo Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani). La TARI è utilizzata per la riscossione dei tributi relativi alla quantità e qualità dei rifiuti prodotti per unità di superficie. Il conteggio della TARI avviene quindi in relazione all’uso e alla tipologia di attività svolte all’interno dell’unità immobiliare.
Tari e Superficie Catastale
La TARI non è proporzionale all’effettiva quantità di rifiuti solidi prodotti ma proporzionale alla Superficie Catastale. Viene considerata in base all’ultima denuncia effettuata per quel locale e nella misura dell’80% della stessa Superficie Catastale calcolata in base ai criteri del DPR n° 138 del 23 Marzo 1998. Erano previsti inoltre dei regimi transitori ai fini del calcolo della TARI. In questi regimi il comune poteva decidere di utilizzare la superficie calpestabile per le sole unità immobiliari ordinarie. Per le restanti (categorie D ed E) il conteggio si effettua sulla base della superficie calpestabile.
Quando e come si presenta la dichiarazione TARI?
La dichiarazione ai fini della TARI va presentata entro 90 giorni dal possesso o dalla detenzione dei locali per cui deve essere corrisposta la TARI. La dichiarazione si effettua attraverso la compilazione e presentazione degli appositi modelli. In tale modulo vanno indicati:
- i dati catastali dell’unità immobiliare
- i dati identificativi delle persone che dimorano (anche non facenti parte del nucleo familiare).
Il comune di Milano offre un servizio di presentazione on-line dove è possibile effettuare, oltre alla denuncia di nuova occupazione, anche la relativa cessazione o variazione. Se non hai a disposizione i dati catastali relativi al tuo immobile, puoi reperirli effettuando una visura catastale. In alternativa accedendo al catasto online o presentandosi fisicamente ad un ufficio presso il Catasto Milano di Via Manin. Il catasto a Milano è sito vicino l’ufficio catasto dell’Agenzia delle Entrate.
Cosa serve per calcolare la TARI per il comune di Milano?
- I dati catastali dell’immobile
- i dati degli occupanti
- la tipologia di attività svolta
occorre indicare la superficie calpestabile dell’unità immobiliare valutata in base al DPR 27 aprile 1999 n. 158:
- le superfici degli immobili con qualsiasi destinazione d’uso comprese di pertinenze (come ad esempio il garage)
- le aree scoperte non di pertinenza (o accessorie) quali le cantine, scale di accesso, locali di sgombero…).
In alcuni comuni è richiesta la Superficie Catastale per fare il calcolo della TARI.
Se hai rilevato delle difformità sulla tua planimetria catastale a Milano (o provincie limitrofe) e hai bisogno di una consulenza per questa tipologia di problemi, contattaci per un preventivo gratuito.
Dove recupero i dati catastali del mio immobile?
I dati catastali (e solitamente anche la planimetria catastale) li puoi trovare nell’atto di provenienza:
- rogito di compravendita
- atto di successione
- donazione…
effettuando una visura on line sul catasto online oppure recandosi fisicamente presso l’ufficio catasto dell’Agenzia delle Entrate.
Chi deve pagare la TARI?
E’ tenuto a pagare la TARI chiunque sia in possesso o detiene a qualsiasi titolo unità immobiliari o aree scoperte in grado di produrre rifiuti urbani. In caso di più detentori, tutti sono tenuti (in solido) al pagamento del tributo.
Sono invece escluse le aree scoperte di pertinenza e le aree comuni condominiali.
Come si calcola la TARI?
La TARI, così come avveniva per la TARES, è data dalla somma di una componente fissa (costo del servizio di igiene urbana quali spazzamento strade, ammortamenti, investimenti…) ed una variabile (costo servizio di rifiuti integrato quali il trasporto, la raccolta, il riciclo…).
Come si paga la TARI per il comune di Milano?
La TARI si può pagare:
- mediante MAV
- presso il proprio sportello bancario
- tabaccherie convenzionate
- sportelli automatici Banca Intesa San Paolo
- per i pagamenti dall’estero mediante bonifico bancario.
Che cos’è la TASI?
La TASI è il Tributo per i Servizi Indivisibili) ovvero quei servizi comunali indivisibili e rivolti omogeneamente alla collettività. Esempio di tali servizi sono:
- la Polizia Locale
- la Protezione Civile
- il verde pubblico
- la viabilità
- la manutenzione degli immobili comunali e del patrimonio storico
- pubblica illuminazione..
Come si calcola la TASI?
La TASI si paga sulla base dell’imponibile della rendita catastale dei fabbricati. Si fa eccezione per i terreni agricoli e per le abitazioni adibite a prima casa. Il pagamento era previsto anche per gli affittuari nella misura del 10%-30%), ma poi annullato con la legge di stabilità del 2016.
Per calcolare la TASI si parte dalla rendita catastale (rivalutata del 5%) la si moltiplica per il coefficiente relativo alla tipologia di immobile (es. 160 per le abitazioni), si applica l’aliquota e si eliminano eventuali detrazioni.
Quali sono gli immobili esenti dal pagamento della TASI?
Gli immobili pubblici (Stato, Provincie, Comuni…), quelli del SSN (Servizio Sanitario Nazionale), i fabbricati ad uso agricolo, quelli ad uso culturale e di culto, quelli di proprietà della Santa Sede, fabbricati inagibili o inabitabili.
Cos’è l’IMU ?
L’IMU è la tassa sugli immobili sia ad uso domestico (residenziali) che ad uso commerciale (negozi, capannoni…) introdotta dal governo Monti nel Decreto Salva Italia. L’IMU si differenzia dalla precedente tassa sugli immobili chiamata ICI principalmente per i destinatari. Infatti l’IMU sono tenuti a pagarla anche i proprietari di immobili religiosi ed associazioni no-profit. L’IMU insieme alla TASI sono tasse di competenza comunale ma nel rispetto specifici criteri nazionali ad es. maggiorazione IMU-TASI non superiore allo 0,8%).
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