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SCIA Antincendio distributori di Metano

SCIA Antincendio distributori di GPL

I distributori di carburanti GPL rientrano tra le attività soggette alla prevenzione e sicurezza antincendio e quindi soggette alla presentazione della SCIA Antincendio distributori di GPL. La normativa di riferimento distingue i casi di distributori di GPL, Metano o liquidi infiammabili (benzina e gasolio). Analizziamo ora la normativa riferita ai distributori di GPL e cosa fare per presentare la SCIA Antincendio distributori di GPL.

Normativa Distributori di carburante GPL per autotrazione

La norma di riferimento iniziale, il D.P.R. n° 340  del 24 ottobre 2003, è sostituito dal DM 03 aprile 2007. Le principali novità introdotte dall’ultima normativa antincendio distributori di GPL sono:

  • l’introduzione di nuovi dispositivi di sicurezza e relativa norma UNI  da usare su questa tipologia di impianti (UNI EN 589)
  • nuovi criteri di installazione dei serbatoi per i distributori di GPL
  • modalità di installazione delle pompe e delle tubazioni per il riempimento dei serbatoi nei distributori di GPL
  • installazione di un dispositivo antistrappo a monte delle colonnine dei distributori GPL
  • modifiche al sistema di riempimento dei serbatoi dei distributori di GPL  e relativi dispositivi di sicurezza (come ad esempio la valvola di eccesso di flusso che viene sostituita da una valvola di non ritorno).

Norme da seguire per la preparazione e inoltro della SCIA Antincendio distributori di GPL.

Qui puoi trovare maggiori informazioni sulla SCIA Antincendio GPL.

Obiettivi della SCIA Antincendio distributori di GPL

La norma relativa ai distributori di GPL  e la presentazione della SCIA Antincendio distributori di GPL persegue i seguenti principali obiettivi:

  • migliorare la sicurezza degli impianti di distributori di GPL, eliminando alcuni elementi che hanno dato origine in passato ad incidenti (come ad es. i pozzetti delle pompe) e prevedendo nuovi dispositivi di sicurezza;
  • Potenziare la capacità di stoccaggio degli impianti (100 mc), al fine di ridurre la frequenza dei rifornimenti e quindi possibili incidenti durante la fase di trasporto su strada del GPL;
  • rendere omogenea, negli aspetti comuni, la normativa di sicurezza degli impianti stradali con quella dei depositi fissi di gpl di capacità superiore a 5 mc (DM 13.10.94);
  • tenere conto delle ultime disposizioni legislative in materia di tutela ambientale, in ottica di un incremento dell’utilizzo del gpl come carburante per autotrazione; cercando di allineare la normativa italiana a quella di altri paesi europei dove i distributori GPL per autotrazione sono più diffusi (come ad es. Francia e Olanda).

Norma tecnica Antincendio e requisiti per la SCIA Antincendio distributori GPL

Ubicazione dei distributori di GPL

Divieto nelle seguenti zone:

  • Zona territoriale A del PRG
  • Zone con indice di edificabilità superiore o uguale a 3mc/mq
  • Zone destinate a verde pubblico

Gli impianti con distributori di GPL regolarmente installati, devono essere rimossi quando:

  • l’edificazione effettiva abbia superato, nell’area di 200 m dagli elementi pericolosi, la densità territoriale di 3 mc/mq;
  • l’area successivamente destinata a verde pubblico venga completamente attrezzata; ovvero vengano a mancare le distanze di sicurezza esterne rispetto a strutture fisse di pertinenza dell’area verde. In genere se vengono a mancare tutte le distanze di sicurezza esterne minime previste se queste non possono essere oggetto di richiesta di deroga

Come è fatto un distributore GPL

Gli elementi principali di un distributore GPL (importanti per la presentazione della SCIA Antincendio distributori di GPL) sono:

  • 1 o 2 serbatoi di GPL fissi
    • la capacità massima complessiva dei serbatoi di GPL è di 100 m3; ottenibile mediante due serbatoi aventi capacità massima di 50 m3 ciascuno
    • percentuale di riempimento non maggiore all’85% della loro capacità massima
    • gli accessori dei serbatoi devono essere facilmente accessibili da parte dell’operatore
    • i serbatoi di GPL devono essere installati:
      • in cassa di contenimento in cemento armato totalmente o parzialmente fuori terra;
      • interrati o ricoperti
    • in entrambi i casi i serbatoi GPL devono essere ancorati e/o zavorrati, per evitare spostamenti durante il riempimento e l’esercizio e per resistere a eventuali spinte idrostatiche.
  • 1 punto di riempimento
  • pompe per l’erogazione del gpl
    • le pompe adibite all’erogazione di G.P.L. possono essere installate:
      • sommerse in barrel interni o esterni ai serbatoi fissi;
      • esterne
  • pompa e/o compressore per il riempimento dei serbatoi di GPL
    • qualora presenti, i compressori adibiti al riempimento dei serbatoi fissi devono essere installati a livello del piano di campagna in prossimità del serbatoio
  • apparecchi di distribuzione (semplice o doppia erogazione)

Locali e recinzione

  • locali destinati a servizi accessori (per le distanze di sicurezza non sono considerati elementi pericolosi)
  • recinzione:
    • i serbatoi GPL, le pompe, i compressori e i relativi dispositivi di sicurezza non devono essere accessibili da parte di personale non autorizzato; se non protetti quindi, deve essere prevista una recinzione alta almeno 1,8 m;
    • le distanze tra la recinzione e gli elementi pericolosi di cui sopra devono consentire l’accessibilità agli organi di regolazione, sicurezza e controllo e agli addetti per  la manutenzione ordinaria;
    • parte della recinzione può coincidere con la recinzione dell’area ove è installato l’impianto;

Impianti in un distributore di GPL

  • impianto elettrico

    • nel locale gestore deve essere previsto un impianto di illuminazione di sicurezza ad inserimento automatico e indipendente dalla della rete elettrica normale, in grado di assicurare un illuminamento non minore di 5 lux ad un metro di altezza e per almeno 60 minuti. Nello stesso locale devono essere tenute disponibili e sottocarica almeno due lampade portatili autoalimentate con autonomia non minore di 60 minuti;
  • impianto di terra e di protezione delle strutture dalle scariche atmosferiche

    • l’impianto di distribuzione stradale di G.P.L. per autotrazione deve essere dotato di impianto di terra e di protezione dalle scariche atmosferiche realizzati secondo quanto indicato dalla legge n. 186 1° marzo 1968;
    • il punto di riempimento deve essere corredato di morsetto di terra e di pinze per il collegamento di terra fra impianto fisso e autocisterna;
    • il sistema deve essere provvisto di adatta apparecchiatura a sicurezza per l’ottenimento della continuità elettrica soltanto dopo il collegamento della pinza al mezzo mobile (ad es. interruttore a sicurezza incorporato nella pinza). L’avvio dell’operazione di riempimento deve essere condizionato dall’assenso del collegamento di terra.
  • sistema di emergenza finalizzato alla sicurezza antincendio

    • Il sistema di emergenza deve intervenire entro 15 secondi dall’attivazione ed il ripristino delle condizioni di esercizio deve essere eseguibile solo manualmente;
    • ogni pulsante del sistema di emergenza deve essere collocato in posizione facilmente raggiungibile ed essere evidenziato con idonea segnaletica;
    • in prossimità delle valvole di intercettazione asservite al sistema di emergenza devono essere posti elementi fusibili in grado di attivare il sistema stesso in caso di incendio
  • estintori ed idranti

    • in prossimità di ogni elemento pericoloso dell’impianto deve essere posizionato almeno un estintore portatile di capacità estinguente non inferiore a 21A 113B C e carica nominale non inferiore a 6 kg. Gli estintori devono essere disposti in posizione visibile, facilmente accessibile e rapidamente raggiungibile;
    • gli impianti di distribuzione stradale di G.P.L. devono essere provvisti di un impianto idrico di estinzione incendi, progettato installato e gestito in conformità alla norma UNI10779;
    • ai fini dell’applicazione della norma UNI10779 gli impianti si classificano come segue:
      • Impianti con capacità complessiva non superiore a 30mc: livello di rischio 1;
      • Impianti con capacità complessiva superiore a 30 mc: livello di rischio2;
      • Per entrambi i livelli di rischio deve essere prevista la sola «protezione interna», con alimentazione idrica di tipo ordinario come definita dalla UNI9490 (UNI 12845). L’impianto idrico deve consentire di raggiungere con il getto d’acqua di almeno un idrante e/o naspo ogni elemento pericoloso dell’impianto nonché l’area di sosta dell’autocisterna. È ammessa l’installazione anche di un solo idrante e/o naspo purché sia soddisfatta la suddetta condizione.
    • Quando l’impianto non è in esercizio, è consentito proteggere gli elementi di erogazione con sistemi antieffrazione.

Di cosa si occupa il nostro studio professionale?

Lo studio tecnico Cert-Energy si occupa della gestione di pratiche e progettazione antincendio. Ci occupiamo di richieste di Parere di Conformità Vigili del Fuoco e del CPI (ex Certificato di Prevenzione Incendi).

Nello specifico ci occupiamo di:
– preparare e presentare la domanda di esame di progettazione antincendio presso il Comando Provinciale dei VV.F
– redigere la relazione tecnica, l’asseverazione antincendio, CERT-REI e la modulistica SCIA Antincendio secondo la normativa prevenzione incendi
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Milano Vigili del Fuoco
– servizio di RSPP esterno, documento valutazione rischi e valutazione rischio di incendio
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Alberghi
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Scuole
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Uffici
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Autorimessa
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Autofficina
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Impianto Fotovoltaico
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio GPL
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Centrale Termica
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Condominio
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Gruppo Elettrogeno
Certificato Idoneità Statica e Classificazione Sismica degli Edifici

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Trattamento dei dati personali (D. Lgs. 196/2003)*

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