Le principali misure di prevenzione incendi finalizzate alla riduzione della probabilità che un incendio si verifichi ovvero alla protezione antincendio e relativa presentazione della SCIA Antincendio, si possono individuare in:
- impianti elettrici a regola d’arte (CEI)
- il collegamento elettrico a terra, ad es., può ridurre le possibilità di incendio
- impianto parafulmine è molto importante in quanto il fulmine può essere origine di incendio
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dispositivi di sicurezza alle condotte di sostanze infiammabili
- ventilazione: può essere uno strumento sia di prevenzione incendi che di protezione antincendio. Es. nella centrale termica condominiale deve essere presente una ventilazione permanente, serve per disperdere eventuali perdite di gas. Altro esempio un autorimessa, il carburante contenuto nei veicoli può creare miscele di gas esplosivi. Ci deve essere 1/25 esimo di superficie ventilante rispetto alla superficie in pianta. In una autorimessa di 1.000 mq servono 40 mq (comprensivi di serramenti), di cui 0,03 mq permanente (per evacuazione dei fumi in caso di incendi). Tutto questo fa parte della protezione antincendio.
- materiali incombustibili: la presenza di materiali non combustibili può limitare il propagarsi di un incendio
- attrezzatura e pavimentazione anti-scintilla
- segnaletica di sicurezza
- i condotti di cappe e cucine devono essere tenuti puliti per evitare accumulo di polveri e grassi
Accorgimenti comportamentali del personale ai fini della Prevenzione Incendi
- Corretto deposito ed utilizzo:
- dei materiali infiammabili e facilmente combustibili: limitarli allo stretto necessario e tenerli lontani dalle vie di esodo. Conservare i materiali eccedenti in appositi magazzini preposti. Sostituire, ove possibile, sostanze infiammabili con altre meno pericolose (es. gli adesivi a base acqua con quelli a base minerale)
- delle fonti di calore: occorre prevenire possibili incendi operando alcune accortezze come
- evitare l’utilizzo delle bombole di gas per il riscaldamento
- depositare materiali combustibili in vicinanza degli apparecchi di riscaldamento o fonti di calore o di fiamma
- non utilizzare determinati apparecchi in ambienti non idonei o sprovvisti della necessaria ventilazione
- degli impianti elettrici: il personale deve essere istruito sul corretto uso delle apparecchiature elettriche
- le prese multiple non devono essere sovraccaricate
- in caso di apparecchi mobili temporanei il cavo elettrico deve avere le dimensioni corrette e seguire il percorso più breve possibile
- le riparazioni elettriche devono essere operate da personale qualificato
- verificare gli impianti di illuminazione che non si surriscaldino
- dei rifiuti e degli scarti combustibili: non devono mai essere depositati, anche solo per brevi periodi, lungo le vie di fuga
- aree non frequentate: quali magazzini, depositi, devono essere tenuti sgombri e privi di materiali combustibili non essenziali e vietare l’accesso a personale non autorizzato
- procedere con l’adeguata formazione del personale in base all’attività e le specifiche mansioni
- controllo periodico degli ambienti di lavoro
Controllo degli ambienti di lavoro
- controlli periodici al sistema di evacuazione
- manutenzione e verifica ai presidi antincendio
Protezione Antincendio passiva per la prevenzione incendi
Con Protezione Antincendio Passiva, in materia di Prevenzione Incendi, si intende l’insieme delle misure che non richiedono l’azione di un uomo (o l’azionamento di un impianto) e hanno l’obiettivo di limitare gli effetti dell’incendio nello spazio e nel tempo. Lo scopo della Protezione Antincendio Passiva è di garantire l’incolumità delle persone, gli effetti nocivi della combustione, contenimento dei danni alle strutture. Gli elementi da considerare nella valutazione della protezione passiva sono:
- Resistenza al fuoco REI: sistema principe dell’antincendio. L’incendio si è verificato, dobbiamo garantire l’integrità del fabbricato. Rappresenta il comportamento al fuoco degli elementi che hanno funzioni strutturali o di separazione. Rappresenta l’intervallo in minuti primi, entro il quale l’elemento conserva le sue caratteristiche meccaniche, di tenuta ai prodotti della combustione e coibenza termica.
- R – Resistenza (meccanica): risposta primaria, integrità della struttura
- E – Ermeticità (tenuta dei fumi): contenere il fenomeno considerando che i fumi hanno elevate temperature e tendono a propagare l’incendio
- I – isolamento (termico): buon isolamenti permettono di contenere le temperature degli ambienti e al massimo l’incendio
- REI 15, 90, 120 stanno ad indicare che le caratteristiche di quel materiale (meccaniche, tenuta dei fumi e isolamento termico) sono garantite tutte e tre per i minuti indicati nella dicitura. REI 120, sono garantiti 120 minuti.
- Reazione al fuoco: e’ il comportamento di un materiale, per lo più di rivestimento, sotto l’azione di un incendio. Gas emessi durante la combustione, velocità di accensione, facilità di propagazione incendio. La reazione al fuoco di un materiale è un fenomeno che dipende da diversi parametri:
- infiammabilità: capacità di un materiale di entrare e permanere in stato di combustione, con emissione di fiamme e/o durante l’esposizione ad una sorgente di calore
- velocità di propagazione delle fiamme: velocità con la quale il fronte di fiamma si propaga in un materiale
- gocciolamento: la capacità di un materiale di emettere gocce di materiale fuso dopo e/o durante l’esposizione a una sorgente di calore
- post-incandescenza: presenza di zone incandescenti dopo lo spegnimento della fiamma (es. brace) che potrebbero innescare nuovamente il fuoco
- sviluppo di calore nell’unità di tempo: la quantità di calore emessa nell’unità di tempo da un materiale in stato di combustione
- produzione di fumo: la capacità di un materiale di emettere un insieme visibile di particelle solide e/o liquide in sospensione nell’aria risultanti da una combustione incompleta in condizioni definite
- produzione di sostanze nocive: capacità di un materiale di emettere gas e/o vapori in condizioni definite di combustione.
Solo i primi quattro fattori vengono considerati per la classificazione italiana del D.M. 26/06/1984. La valutazione dei fumi viene fatta a parte e richiesta solo in ambiti speciali (es. ferroviario).
- Classe di reazione al fuoco:
- classe 0: più alta resistenza al fuoco, ovvero classi dei materiali incombustibili (vetro, fibra di vetro, metalli, porcellana, etc)
- classe 1: è combustibile ma con le migliori caratteristiche possibili (ad es poltrone di albergo). Materiali combustibili non infiammabili
- classe 2 3 4: materiali combustibili non facilmente infiammabili
- classe 5: materiali facilmente infiammabili
- Distanze di sicurezza: si basa sul concetto di separare, con spazi scoperti o con strutture, aree potenzialmente soggette ad incendio. La determinazioni delle distanze di sicurezza è basata sulla valutazione teorica dell’energia termica delle fiamme di un eventuale incendio.
- De = distanza di sicurezza esterna, indica la distanza di sicurezza minima da rispettare da un deposito pericoloso
- Di = distanza di sicurezza interna
- Dp =distanza di protezione antincendio, ovvero la distanza in pianta tra il perimetro di ciascun elemento pericoloso e il confine dell’area dove sorge l’attività stessa.
- Sistema di ventilazione: ventilazione / aerazione nei locali dove si depositano o si impiegano sostanze che possono dar luogo a miscele esplosive. La norma prevede delle aree di reazioni minime in base alle diverse situazioni.
- Sistema di vie d’uscita (o di esodo): nella progettazione delle vie di esodo occorre tenere presenti determinati fattori, quali:
- dimensionamento e geometria delle vie d’uscita
- sistemi di protezione attiva e passiva delle vie d’uscita
- segnaletica e illuminazione (ordinaria e di sicurezza)
- massimo affollamento ipotizzabile nell’edificio (n° di uscite, larghezza e livello rispetto al piano campagna)
- capacità d’esodo dell’edificio
- Barriere antincendio (muri tagliafuoco): spesso non è possibile creare delle zone di separazione aperte con finalità antincendio sia per motivi economici che di praticità lavorativa. In questi casi si procede costruendo delle barriere o separazioni con materiali che hanno determinate caratteristiche costruttive e di resistenza al fuoco capaci di contenere in un determinato compartimento (e per un determinato tempo) un eventuale incendio. Tali strutture devono prevedere dei varchi e passaggi che per ovvi motivi devono avere le stesse caratteristiche della struttura. Tali strutture possono essere:
- porte incernierate: sono porte dotate di sistemi di chiusura automatica (fusibili, cavetti, contrappesi, sistemi idraulici…) che in caso di rilevazione incendi fanno chiudere il varco
- porte scorrevoli: sono porte adagiate su guide leggermente inclinate e sorrette da un contrappeso e collegate ad un fusibile che, in caso di incendio, si scioglie e libera la porta che scorre automaticamente chiudendosi
- porte a ghigliottina: il principio è identico a quello delle porte scorrevoli ma in questo caso sono tenute sospese.
- Vernici intumescenti: sono vernici che hanno un elevatissimo grado di protezione e resistenza al fuoco. Risultano ininfiammabili, isolanti al calore e sotto effetto di elevate temperature si rigonfiano rilasciando schiume che generano uno strato di coibente isolante.
Protezione Antincendio attiva nella prevenzione incendi
Con Protezione Attiva si intende l’insieme delle misure di protezione antincendio che richiedono l’intervento di un operatore o l’azionamento di un impianto finalizzato alla precoce rilevazione dell’incendio, segnalazione e spegnimento dello stesso. Gli elementi da considerare nella valutazione della protezione attiva sono:
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Estintori
- Impianti di rivelazione e di segnalazione: è un elemento molto importante dei sistemi antincendio con la sua funzione di rivelazione dell’incendio e può essere collegato a sistemi di reazione (es estintori, idranti…) che intervengono immediatamente agendo con sistemi di protezione.
- Rete idrica antincendio:
- Idrante a parete portata 120 lt/min
- Naspo portata max 60 lt/min
- Idrante a colonna
- Idrante interrato
- Impianti di spegnimento automatico
- Impianti di rivelazione automatica, segnalazione e allarme dell’incendio
- Evacuatori di fumo e calore: competenze del CNVFF in materia di prevenzione incendi, decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139 “riassetto delle disposizioni relative alle funzioni ed ai compiti del corpo nazionale dei vigili del fuoco, come da normativa antincendio, a norma dell’articolo 11 della legge 29 luglio 2003, n. 229″
400°C – evacuatori di fumo e calore.
500°C – il calore dei fumi è il 60% di quello prodotto dalla combustione
1.000°C – il calore radiato e’ il 10%
il calore assorbito dal combustibile e‘ il 30%
Evacuatori di fumo e calore: in caso di incendio è importantissimo evacuare i fumi al meglio. Sia per una questione di resistenza meccanica della struttura, sia per migliorare la visibilità e quindi agevolare l’evacuazione del personale. Al pari importanza è l’evacuazione del calore per non favorire ulteriormente la propagazione dell’incendio.
Affinché si verifichi un’incendio servono tre elementi, ovvero il cosiddetto triangolo della combustione (o triangolo del fuoco):
- combustibile
- comburente (ossigeno)
- calore o fonte di innesco, ovvero la temperatura minima a cui bisogna portare un determinato elemento affinchè si innesca la combustione o temperatura di autoaccensione (es. legna 220-250 °C, benzina 250°C). La temperatura di infiammabilità è la temperatura minima alla quale l’elemento si accende in condizioni di innesco, ovvero tramite fonte diretta (benzina -20 °C, gasolio 65 °C, olio lubrificante 165 °C). Quello che vogliamo in caso di incendio è circoscrivere l’incendio ed evitare che in zone adiacenti non si raggiungano temperature di autocombustione, ovvero i 200-250°C circa.
Dinamica dell’incendio
Ci sono 4 fasi:
- ignizione o principio di incendio che può essere ancora governato e operare in sicurezza
- propagazione, punti di flessi. Il flash-over rappresenta il punto di non ritorno, ovvero la combustione è innescata
- incendio generalizzato, si sono raggiunte e superate le temperature di autoaccensione
- estinzione, il combustibile è terminato
Di cosa si occupa il nostro studio professionale?
Lo studio tecnico Cert-Energy si occupa della gestione di pratiche e progettazione antincendio. Ci occupiamo di richieste di Parere di Conformità Vigili del Fuoco e del CPI (ex Certificato di Prevenzione Incendi).
Nello specifico ci occupiamo di:
– preparare e presentare la domanda di esame di progettazione antincendio presso il Comando Provinciale dei VV.F
– redigere la relazione tecnica, l’asseverazione antincendio, CERT-REI e la modulistica SCIA Antincendio secondo la normativa prevenzione incendi
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Milano Vigili del Fuoco
– servizio di RSPP esterno, documento valutazione rischi e valutazione rischio di incendio
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Alberghi
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Scuole
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Uffici
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Autorimessa
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Autofficina
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Impianto Fotovoltaico
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio GPL
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Centrale Termica
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Condominio
– preparazione e inoltro SCIA Antincendio Gruppo Elettrogeno
– Certificato Idoneità Statica e Classificazione Sismica degli Edifici